Messaggio del Sovrano Gran Commendatore per il Solstizio d’Inverno 2013

Nel corso dell’anno che si sta chiudendo, è stato compiuto un lavoro intenso che si concreta in tutta una serie di atti, di decisioni, di realizzazioni e d’incontri in Italia e all’estero.

Sono state visitate nove Regioni scozzesi, non trascurando gli orienti minori; sono stati portati a compimento importanti progetti, come il nuovo Statuto e Regolamento che entreranno in vigore con il prossimo primo gennaio. La piramide scozzese è stata arricchita con la decisione di praticare il XIV grado, il cui rituale è stato già approvato dal Supremo Consiglio.

Il lavoro sull’estero è stato scandito da un fitto calendario di eventi, incontri, celebrazioni promossi dai Supremi Consigli di Francia, Germania, Croazia, Stati Uniti (Giurisdizioni Sud e Nord), Estonia, Finlandia, Spagna e Slovenia. E’ costituita e attiva, dopo un lungo lavoro preparatorio, la Confederazione dei Supremi Consigli d’Europa del R.S.A.A.  Al  Supremo Consiglio d’Italia, che è tra i fondatori della Confederazione, nata ufficialmente a Roma il 26 ottobre 2012, è stata affidata la presidenza della Commissione Rituali. Il Rito scozzese italiano ha partecipato con una delegazione costituita dal Sovrano Gran Commendatore, dal Past Sovrano Gran Commendatore e dal Gran Segretario – Gran Cancelliere  alla 51a Conferenza europea dei Supremi Consigli che ha avuto luogo a Istanbul dal 22 al 25 maggio  sotto la presidenza del Sovrano Gran Commendatore di Turchia. Tema dell’incontro: “Equità e Giustizia”.

Le attività sono state sviluppate, come in passato, con l’obiettivo che il R. S. A. A. sia sempre un sicuro punto di riferimento non solo per gli Scozzesi, ma anche per tutti i Fratelli liberi muratori, avendo ben presente il momento difficile che la società italiana sta vivendo, in cui è sempre più complicato esprimere certezze e infondere fiducia.  Poiché il Rito Scozzese non può prescindere da questo impegno e sfuggire alle sue responsabilità e al confronto con il mondo profano si è deciso, riprendendo un’iniziativa realizzata con tanto successo in passato, di organizzare un convegno pubblico su un tema di grande attualità: “Decrescita o sviluppo – le basi etiche dell’economia di mercato”. Relatori al convegno, che avrà luogo a Roma il 25 gennaio 2014, saranno il prof. Giulio Sapelli, il prof. Giuliano Urbani, il dott. Raffaele Matera e il prof. Gianni Puglisi.

Tale interesse non deve far dimenticare che principale missione del Rito Scozzese non  è il raggiungimento di obiettivi politici e pratici in generale, ma il perfezionamento dell’uomo lungo la Scala Misteriosa del Rito, dove i Fratelli devono applicarsi con sempre maggiore impegno alla costruzione del loro “Tempio Interiore”. Si tratta di una condizione imprescindibile per chi voglia espandere nel mondo la bellezza, come armonia, e la virtù, come forza, quale prodotto di una continua ricerca rivolta alla sostanza dei problemi che assillano l’umanità piuttosto che a vane azioni profane prive di qualsiasi concretezza.

Ciò è possibile per chi operi sotto i principi che costituiscono “l’egida” del Rito Scozzese che ricorda lo scudo sfolgorante di Atena, con il quale la dea abbagliava e pietrificava i suoi nemici. Sono i principi in cui gli Scozzesi credono profondamente perché sono alla base di un peculiare modo di essere, di operare, di affrontare la realtà.

La società ha bisogno di messaggi forti, ispirati a questi ideali e in questo modo di operare, a quest’autenticità, è stanca dei “filosofasti pieni di favole ….falsificatori delle cose”da cui è necessario tenersi lontani, secondo la raccomandazione di Francesco Bacone, così com’è necessario guardarsi dai loro “satelliti e parassiti” e della turba venale dei cattivi maestri. Queste influenze negative rendono la missione del Rito Scozzese  più ardua e difficile  e nello stesso tempo sollecitano l’instaurarsi di un dialogo con i cittadini, un confronto capace di rafforzare la condivisione dei valori, la solidarietà secondo quel paradigma che abbiamo già proposto e che coniuga la libertà, la morale e la solidarietà, con l’esemplarità, ponendo l’uomo al centro della ricerca e degli interessi del Rito Scozzese. Ma per diffondere le idee ed essere convincenti è necessario averle  assorbite, rese parte di ciascuno di noi, essere noi stessi convinti e quindi convincenti. E non a caso sono state fissate come impegno per il 2014 le parole “conciliare e convincere”.

Da sempre il Rito Scozzese si propone tra i suoi scopi principali di contribuire alla crescita della cultura con particolare attenzione ai giovani che rappresentano la continuità della vita, il grande serbatoio cui affidare la memoria, attraverso tutta una serie d’iniziative tra le quali si distinguono i sette convegni nazionali  fin qui realizzati e le numerose analoghe manifestazioni locali. Nel campo della comunicazione è presente con l’importante rivista “Informazione Scozzese”, accessibile a tutti sul sito del Rito Scozzese, cui si aggiungono le pubblicazioni realizzate periodicamente o in particolari occasioni dagli Ispettorati regionali. Va rilevato infine il contributo dei singoli Fratelli attraverso la presentazione di studi e ricerche di grande interesse storico ed esoterico. In quest’ambito si è voluto stringere ancor più i contatti con quanti, soprattutto fra gli stessi Fratelli scozzesi, si adoperano per la difesa della libertà, per la diffusione della cultura della pace, bene supremo in un mondo ancora infestato da scontri tribali, per la difesa dei diritti e per il rispetto della dignità delle donne e degli uomini, diritti ampiamente proclamati ma troppo spesso sfregiati.

Il Rito Scozzese intende celebrare quanti hanno operato per l’affermazione di questi principi in maniera esemplare e in questo momento, nell’approssimarsi del sessantacinquesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, il pensiero va al Fratello Paolo Ungari e al suo esempio.

Coraggio, modestia e altruismo ci aiuteranno nella nostra missione, a tenere sempre alti i valori e ad affrontare le sfide del cambiamento che ci stanno di fronte. Dove appunto il coraggio di reagire al conformismo imperante, alle filosofie della vita facile, dell’apparire e non dell’essere, deve rappresentare per il Rito Scozzese una fondamentale risorsa.

Roma, dicembre 2013

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