Messaggio del SGC Leo Taroni Solstizio d’Inverno 2016

Fratelli carissimi,
desidero premettere che non dobbiamo confondere la coerenza con la rigidità la quale ci impedisce di tener conto dei quotidiani e temporali cambiamenti: coerenza, nel suo vero significato indica la “intima unità e connessione fra le parti”, e comporta una ferma integrazione nella realtà, l’assunzione di una ben precisa identità, ma nel contempo la disponibilità –ove necessario- a porsi in discussione, a prendere atto di un errore.
Ritengo che essere coerente sottenda la propria affermazione e nel contempo non neghi quanto accade, adattandosi agli eventi senza rinunciare ai propri valori.
In tale valutazione, mi preme esprimerVi il personale concetto di Coerenza, non profana ma massonica  e per questo mi rivolgo a Voi, come Fratelli di un Ordine Iniziatico che, proprio in virtù delle sue specifiche caratteristiche, ci consente ed obbliga nell’essere e non nell’apparire: di Essere, consapevolmente diversi, perché crediamo nella dignità e nella centralità dell’Uomo.
I reiterati attacchi che, tramite i media o direttamente, il mondo profano istituzionale scaglia contro la Massoneria in generale e, di conseguenza, anche contro il Rito Scozzese Antico ed Accettato mi inducono a rappresentarVi la necessità che il contraltare a tale pervicace intolleranza sia testimoniato dalla nostra ferma coerenza – non fideistica – ai principi di libertà ed eguaglianza che da trecento anni hanno consentito che – nel mondo – i fondamenti basici massonici rendessero gli uomini fratelli nel superamento delle divergenze ideologiche, religiose, sociali.
Abbiamo pagato, per questo nostro essere, sotto i colpi di governi dispotici.
Durante il franchismo, in Spagna, i Massoni ed in particolare i Fratelli del Rito Scozzese Antico ed Accettato subivano condanne – dal carcere all’esecuzione capitale – commisurate al Grado massonico conseguito.
Durante il fascismo, le nostre sedi sono state devastate e l’Ordine soppresso mentre ben 18 Fratelli  sono stati barbaramente uccisi nelle Fosse Ardeatine.
Nei lager nazisti furono deportati molti nostri Fratelli la cui appartenenza alla Massoneria era contraddistinta da un triangolo rosso capovolto.

Non da meno sono stati i paesi dell’ex blocco comunista, nei quali – solo dopo la caduta del muro di Berlino – è stata consentita la ripresa dell’attività muratoria.
Siamo fieri di queste testimonianze – purtroppo cruente –  di questa dimostrazione di coerenza ai nostri ideali di libertà per il superamento delle ideologie discriminanti e divisorie.
Ed anche tutt’oggi, nel nostro Paese, raggruppamenti politici che si definiscono democratici, inibiscono ai massoni l’iscrizione ai propri raggruppamenti.
In questo mondo che ha manifestata e manifesta la propria intolleranza ed è privo di principi etici, abbiamo un compito ben preciso che non richiede alcuna ricompensa: in ogni Grado, in ogni Qualificazione iniziatica dobbiamo essere testimoni della partecipe adesione agli ideali ed ai principi del nostro Ordine.
Questa deve essere la nostra Coerenza: non con le nostre insegne – che hanno significato e valore soltanto nel corso dei nostri Lavori Rituali – ma con il nostro costante Essere.
Coerenza iniziatica, coerenza massonica per essere testimoni della bontà del nostro Percorso e dimostrare manifestamente che il mondo, l’umanità possono cambiare in meglio perché, affermando che “Tu sei mio Fratello”, riconosciamo in ciascun Essere il divino che è in ciascuno di noi.
Testimoniamo che lavoriamo alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo, ma anche per il bene dell’Umanità, pronti ad essere uomini del dubbio ma non schiavi di esso perché nel diuturno confronto manifestiamo la nostra coerenza massonica, da uomini liberi, Uomini perché Massoni, perché Scozzesi.
Viva nei nostri cuori e nella nostra memoria “Deus meumque Jus”, perchè nella realizzazione di questo assioma è la nostra Coerenza.

Roma 27 novembre 2016

Leo Taroni 33° SGC

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