La libertà di espressione non è libertà di ignoranza

Presentazione del Ven.mo e Pot.mo Leo Taroni,
Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese

“Gentili Signore, Gentili Signori, Fratelli carissimi.
Desidero porgerVi il mio personale saluto, unitamente a quello del Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico ed Accettato per la Giurisdizione Massonica Italiana.
Sono lieto di poter partecipare ai lavori di questa Conferenza che, grazie al contributo dei qualificati Relatori, potrà fattivamente affrontate la tematica relativa alla Libertà di Espressione, fondante soprattutto nel momento in cui appare regnante quella dell’Ignoranza. Purtroppo, non quella socratica del “So di non sapere” che, nel sottendere la consapevolezza della nostra ignoranza, costituisce il principio della saggezza volta alla ricerca della Verità. Per altro, non è nella mia preparazione professionale affrontare gli argomenti della Conferenza ove si discetti sulle disposizioni giuridiche in materia di libertà di espressione.  Queste sono state formulate progressivamente oltre che dall’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, nel 1950 dall’articolo 10 della “Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”, principi ripresi dall’articolo 11 della “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea” Antesignana di tale assunzione di princip, rimane comunque “LA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI” , un documento sui diritti della persona adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nella sua terza sessione, il 10 dicembre 1948 a Parigi con la risoluzione 219077A. ed il cui articolo 19 recita ” Ogni individuo ha diritto alla libertà d’opinione e d’espressione”. Posso soltanto rilevare che tutte le menzionate formulazioni giuridiche sono state espresse da Organismi nei quali hanno portato il fattivo contributo dell’ideale massonico molti Fratelli non ultimi, per quanto attiene l’Italia, Meuccio Ruini, Presidente dell’Assemblea Costituente ed il suo Vice Giovanni Conti. Essi, come molti altri furono i concreti testimoni di quanto – da oltre trecento anni la Massoneria- richiede ai propri Iniziandi, Massoneria che non casualmente è anche definita “Libera Muratoria”: Essa, la Libera Muratoria, chiede di Essere Uomini Liberi.  Ritengo, dal punto di vista di un Massone del Rito Scozzese Antico ed Accettato che la Libertà di Espressione non sia necessariamente circoscritta alla manifestazione verbale ma si concretizzi nella libertà di Essere. Più esattamente è la Conoscenza e la Coscienza di Essere. Tale visione mi consente di superare le limitazioni dovute alla temporalità storica del concetto di Libertà di Espressione concordando, in questo, con il pensiero del giurista Rudolf Jhering secondo il quale le valutazioni etiche, morali e giuridiche di una determinata proposizione, sono soggette al mutare del tempo e, pertanto, relative. Egli affermava che il diritto non può essere formazione incosciente e irriflessa dello spirito popolare, bensì il mezzo grazie al quale l’umanità, nel suo complesso, mira alla realizzazione del proprio progresso. Coerentemente e conseguentemente, condivido quanto espresso da una celebre giornalista e scrittrice italiana la quale -superando tempo e spazio- affermava: “Credere nell’uomo significa credere nella sua libertà. Libertà di pensiero, di parola, di critica, di opposizione…”.

Leo Taroni, 33° SGC

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