Messaggio del SGC
Nuovo Anno Massonico

Riflessioni del Ven.mo e Pot.mo Leo Taroni SGC del Rito Scozzese Antico ed Accettato per la Giurisdizione Massonica Italiana

RICORDA: MASSONE E SCOZZESE
Fratelli tutti carissimi,
ancorché impediti a sacralizzare con fattiva e partecipe presenza i nostri Templi, non possiamo dimenticare che, poiché siamo Massoni e Scozzesi, dobbiamo avere la cosciente percezione che in ciascuno di noi alberga il Divino.
Questo essere Uno, pur nella pluralità e diversità, consente di pervenire comunque alla coesione fra tutti coloro che sono Fratelli, perché Iniziati.
Tali siamo, in ogni luogo e lasso di tempo, perché né le distanze né tanto meno il trascorrere degli istanti della nostra vita, possono annullare o vanificare questo Essere.
Questo mese, Marzo, che oggi apre a noi le proprie porte ha in sé il primo giorno dell’Anno Massonico.
In un tempo, in esso riviviamo esotericamente l’Equinozio di Primavera e ricordiamo la costituzione del Rito Scozzese Antico ed Accettato per la Giurisdizione Massonica Italiana.
La individuazione di questo giorno specifico, quale Capodanno Massonico non costituisce una semplice e profana datazione, ma assume un suo precipuo significato perché Marzo, quale mese equinoziale, rappresenta l’inizio dell’anno solare.
E’ una scelta non casuale: nella Vita Massonica, fortemente simbolica, taluni mesi esprimono una scansione temporale legata alla luce (marzo) ed alle tenebre (settembre).
Il Nuovo Anno Iniziatico è determinato in tale momento perché in esso è assunto il risveglio della natura: il Sole apre il ciclo dei segni zodiacali che si snoda a partire dall’Ariete, dunque dall’Equinozio di Primavera, sino al completamento del Percorso con il simbolo dei Pesci ed infine la Luna.
Questi due pianeti zodiacali costituiscono le due polarità opposte: quella maschile, diurna e razionale, quella femminile, notturna ed intuitiva.
Come le due colonne all’ingresso del Tempio nel quale siamo stati creati Maestri Massoni: le colonne Boaz e Jakin, una nera e l’altra bianca, una dorica, maschile, l’altra jonica, femminile.
Poiché la nostra anima si ritrova e si riverbera in ciò che la circonda, entriamo in simbiosi con tutto ciò che germoglia e sboccia: così essa germoglia con la pianta, fruttifica con l’albero.
La naturale spontaneità di tale comportamento, richiama alla mia mente il termine Intuizione, con il quale, sovente, i Fratelli esprimono la percezione di uno status diverso, eccezionale e momentaneo rispetto all’ordinario, superando gli schemi dell’intelletto.
Ritengo, invece, che nel nostro Essere debba aver luogo una progressione razionale che, grazie al Lavoro Iniziatico, consenta di superate le tenebre -intese quale ignoranza-, per pervenire e permanere consapevolmente nella Luce, nella Conoscenza del Sé.
E’ un compito impegnativo perché comporta che sia superata la temporalità, intesa quale contrapposizione della eterna spiritualità alla quale deve condurre la razionale cognizione della nostra Tradizione.
Non è consentito essere permanentemente Uomini del “dubbio”.
Proprio perché Massoni e Scozzesi, dobbiamo essere nella certezza di ciò che siamo -nella interiore persuasione-, perché questo è il nostro impegno: qui ed ora.
Questo mese che abbiamo visto così ricco di interpretazioni esoteriche, proprie della nostra Tradizione, assume altresì un rilievo storicamente fondamentale per il nostro Rito Scozzese.
E’ necessario premettere che il 31 maggio 1801, a Charleston (Carolina del Sud), fu costituito il primo Supremo Consiglio del mondo; che, per tale motivo, si denomina ancora oggi Supremo Consiglio Madre del Mondo.
Successivamente, il 4 dicembre 1802, sotto il patrocinio della Giurisdizione Sud degli Stati Uniti d’America, fu emanata la “Circolare ai due Emisferi” che costituisce uno degli atti fondamentali del Rito, poiché ne chiarisce i rapporti con gli Ordini e definisce le condizioni di regolarità dei Supremi Consigli.
Ritornando alla storicità che rileviamo nel corrente mese, richiamo alla nostra memoria che nel 1805, il 16 marzo, fu costituito il Supremo Consiglio per l’Italia.
Esso ripeteva la propria legittimazione dal Supremo Consiglio Madre del Mondo perché fu costituito grazie al personale intervento del conte Alexandre François Auguste de Grasse Tilly-Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio di Francia.
Questi, in virtù delle lettere credenziali rilasciategli dal Supremo Consiglio di Charleston, Madre del Mondo, era stato autorizzato ad istituire Supremi Consigli “dovunque nei due emisferi se ne fosse sentita la necessità”.
I Membri costituenti e componenti il Supremo Consiglio d’Italia del Rito Scozzese Antico ed Accettato elevarono al 33° Grado sei Fratelli italiani e nominarono Sovrano Gran Commendatore ad vitam il Viceré Eugenio de Beauharnais, figliastro di Napoleone.
L’installazione del Supremo Consiglio del R.S.A.A. d’Italia è documentata da un manoscritto definito “Verbale della Fondazione” nel quale, contestualmente, si dichiara che il Supremo Consiglio “…crea e costituisce di sua sovrana autorità una Gran Loggia Generale in Italia sotto la denominazione di G:.O:. al Rito Scozzese Antico ed Accettato”.
Il 16 novembre 1994, il Supremo Consiglio Madre del Mondo della Giurisdizione Sud USA ha confermate le relazioni fraterne con il Supremo Consiglio del R.S.A.A. per la Giurisdizione Massonica Italiana.
Ho esposte le mie personali considerazioni sulla simbiosi che, talvolta, può essere rilevata fra esoterismo e storicità, tutte rivisitate secondo la nostra Tradizione Scozzese.
Sono grato per l’attenzione con la quale avete consentito che un momento profano assumesse, comunque, un significato prettamente Massonico e Scozzese. Desidero pertanto rivolgerVi un invito affinché tutto sia giusto e perfetto:
Ricorda, Massone e Scozzese

1° marzo 2021

Leo Taroni 33° SGC

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