Intervento del S.G.C. Luigi Milazzi alla Gran Loggia di Rimini 2014

Ven.mo Gran Maestro, carissimi Fratelli tutti, nel portare alla Gran Loggia il saluto del Supremo Consiglio del R. S. A. A. e l’augurio per lo svolgimento dei lavori, desidero soffermarmi sul significato particolare di  questo momento storico sia per la Famiglia massonica italiana reduce da un importante appuntamento elettorale, che per il nostro Paese e la comunità internazionale dove i problemi della crisi economica si intrecciano con iniziative pericolose ai fini del mantenimento della pace. Il nostro Supremo Consiglio, rinnovando con successo un’ iniziativa intrapresa oltre 14 anni fa, ha deciso di realizzare un convegno nazionale dedicato ai problemi della decrescita e dello sviluppo. Temi nei quali sta scritto il futuro delle nostre società e il mantenimento di quei valori fondamentali come la libertà e l’uguaglianza che sono stati e lo sono tuttora l’orgoglio della Massoneria. Siamo convinti sostenitori dello sviluppo sostenibile, ma siamo altrettanto convinti che se non vengono assicurati a tutti decenti livelli di sussistenza e la speranza di un futuro in cui meglio siano ripartiti i beni disponibili ci attendono tempi molto difficili in cui potrebbero ritornare certi fantasmi del ‘900 che non avremmo voluto più rivedere. Per lo spirito cavalleresco che anima il Rito Scozzese, dove la giustizia e la difesa dei diritti dei più deboli sono al primo posto,  abbiamo voluto unire la nostra voce a quella dei movimenti che si battono per la diffusione della cultura della pace e per il rifiuto delle inutili stragi, principi che devono essere radicati nelle menti degli uomini e delle donne, sostituendo all’istinto della sopravvivenza quello della convivenza. Perché imparare a vivere con gli altri fa parte di una conquista culturale. La capacità di convivere e quindi la pace si fondano su una grande operazione spirituale e culturale alla quale la Massoneria non può sottrarsi perché occupa già una posizione privilegiata in questo campo, basti ricordare che in tempi non sospetti per l’assegnazione dei Premi Nobel per la Pace, ben undici erano i massoni che avevano ottenuto tale alto riconoscimento. Abbiamo sempre seguito con particolare attenzione e condiviso l’opera culturale svolta dal Grande Oriente in questi ultimi quindici anni, e la rappresentazione all’esterno della vera immagine della Massoneria, senza titubanze e timori; da parte nostra ci siamo impegnati per il rafforzamento al nostro interno di quei valori spirituali e morali che caratterizzano l’orgoglio scozzese del nostro Rito che grazie all’impegno di tutti i Fratelli occupa oggi una posizione importante in seno alla Confederazione Europea dei Riti Scozzesi, nata proprio a Roma nel 2012. L’anno scorso è stato detto, e mi piace ricordarlo, che bisogna guardare in alto, in avanti, senza dimenticare la propria storia, ricordando sempre che non c’è gioia, non c’è felicità senza coraggio, ne virtù senza confronto.

Per il bene dell’umanità e alla gloria del GADU

Rimini, 4 aprile 2014

S.G.C. Luigi Milazzi 33°

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